Come gestire correttamente il deposito temporaneo dei rifiuti nella tua azienda

Gestire correttamente il deposito temporaneo dei rifiuti permette alla propria azienda di movimentare gli scarti di produzione al riparo da rischi e sanzioni, consentendo di prepararli adeguatamente per le successive fasi di smaltimento o recupero.

Indice della guida

 

Nonostante le regole siano ben definite, la natura dei rifiuti può farci incorrere facilmente in errore, ad esempio nell’esatta attribuzione del codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) che è di fondamentale importanza per l’individuazione delle più appropriate modalità di gestione dei rifiuti.

I codici CER sono delle sequenze numeriche, composte da 6 cifre riunite in 3 coppie (es. 15 01 06), volte a identificare un rifiuto in base al processo produttivo da cui è originato.

Cerchiamo allora di fare un po’ di chiarezza:

Cosa si intende per deposito temporaneo?

Il deposito temporaneo è la fase preliminare alla raccolta da parte della ditta autorizzata. Così lo definisce l’art. 183 del D.Lgs. 152/2006:

“Il raggruppamento dei rifiuti e il deposito preliminare alla raccolta ai fini del trasporto di detti rifiuti in un impianto di trattamento, effettuati, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti, da intendersi quale l’intera area in cui si svolge l’attività che ha determinato la produzione dei rifiuti”.

Sussistono determinati obblighi, tratti dalla disciplina ambientale, per effettuare un corretto deposito temporaneo, ossia:

  1. Divieto di miscelazione dei rifiuti: il deposito temporaneo deve mantenere separati i rifiuti sulla base delle tipologie omogenee e nel rispetto delle relative norme tecniche;
  2. Rispetto delle norme sul deposito delle sostanze pericolose, se presenti nel deposito;
  3. Compilazione del registro di carico e scarico per le movimentazioni di rifiuti in ingresso e in uscita dal deposito.

Dove allestire il deposito temporaneo?

Il deposito temporaneo deve essere allestito:

  1. dove i rifiuti vengono materialmente prodotti,
  2. in alternativa, nell’area dove sono stati collocati immediatamente dopo la produzione, purché sia funzionalmente collegata alla zona di produzione e rientri nelle disponibilità dell’azienda produttrice.

Attenzione alle sostanze pericolose!

I rifiuti contenenti sostanze pericolose (contrassegnati cioè da un asterisco sul CER del rifiuto), devono essere depositati nel rispetto delle norme tecniche che disciplinano l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose, quindi secondo l’art. 7 del Regolamento 2019/1021/UE.

Quanto può durare il deposito temporaneo dei rifiuti?

Un’altra regola fondamentale inerente il deposito temporaneo, riguarda le modalità con cui si devono sgomberare i rifiuti. Il produttore può scegliere tra due opzioni alternative, il tempo o la quantità.

  1. Il tempo: il deposito deve essere sgomberato al massimo ogni 3 mesi, indipendentemente dalla quantità dei rifiuti accumulati;
  2. La quantità: il deposito deve essere sgomberato quando il quantitativo dei rifiuti raggiunge complessivamente i 30 metri cubi, di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi.

Qualunque sia la modalità di sgombero prescelta, il deposito temporaneo non può superare la durata di un anno.

Come scegliere tra i due criteri?

Naturalmente, ognuno dovrà conciliare la normativa con la convenienza economica e la fattibilità tecnica specifiche, cioè tenendo sempre presenti le necessità del processo produttivo da cui si origina il rifiuto.

Vuoi accertarti che nella tua azienda la gestione dei rifiuti avvenga in modo corretto?
Contattaci e procederemo con una valutazione dei rifiuti e di tutte le loro fasi di smaltimento, per assicurarci che nessuno corra rischi.