In questo articolo rispondiamo ad alcuni dei principali quesiti che ci state ponendo rispetto alle novità in tema di sostenibilità ambientale.
Quale è la normativa di riferimento?
La nuova Direttiva europea n. 2022/2464 CSRD (Corporate Social Responsibility Directive) rende obbligatorio a migliaia di Grandi Imprese e PMI, tra il 2024 e il 2028, la redazione di una rendicontazione di sostenibilità.
A chi interessa/ ci sono esclusioni?
Grandi imprese:
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Società quotate in borsa con più di 250 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 40 milioni di euro;
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Società non quotate in borsa con più di 500 dipendenti e un fatturato annuo superiore a 150 milioni di euro;
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Società che operano nel settore energetico con un fatturato annuo superiore a 75 milioni di euro.
Entità controllate:
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Società controllate da grandi imprese, indipendentemente dalle dimensioni, se superano i suddetti criteri di fatturato e dipendenti.
Piccole e medie imprese, gli obblighi:
Per il momento non ci sono adempimenti obbligatori, ma saranno i clienti stessi a chiedere alle piccole e medie imprese di rendicontare e comunicare i propri dati ESG, nell’ambito della qualifica dei propri fornitori.
Piccole e medie imprese, le opportunità:
Anche se, come detto, non è obbligatorio effettuare una rendicontazione ESG per le piccole e medie imprese, tale attività può essere un’ottima strategia di marketing e comunicazione.
Attualmente il tema della sostenibilità è molto sentito anche da parte dei consumatori e dei clienti. Quindi attivare dei percorsi di questo genere può favorire la percezione dell’azienda come SOSTENIBILE ai temi dell’etica, sociale e ambientale e di conseguenza offrire dei vantaggi in termini di competitività.
Tempistiche di attuazione
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Esercizi finanziari a partire dal 1 gennaio 2024: Le grandi imprese dovranno redigere la propria dichiarazione di sostenibilità per l’esercizio finanziario 2024, in conformità con i nuovi standard di reportistica previsti dalla CSRD.
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Esercizi finanziari a partire dal 1 gennaio 2025: Le entità controllate dovranno redigere la propria dichiarazione di sostenibilità per l’esercizio finanziario 2025.
Fasi attuative
La CSRD introduce un approccio graduale all’obbligo di reportistica:
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Fase 1 (entro il 2024): Le grandi imprese dovranno presentare una dichiarazione di sostenibilità “non sottoposta a revisione obbligatoria”, ovvero un documento redatto secondo i criteri dettati dalla Direttiva europea n. 2022/2464 CSRD (Corporate Social Responsibility Directive) pubblico e sottoscritto dall’alta dirigenza.
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Fase 2 (a partire dal 2025): Le grandi imprese dovranno presentare una dichiarazione di sostenibilità sottoposta a revisione obbligatoria da parte di un revisore indipendente. I report di sostenibilità dovranno essere attestati da un ente terzo in conformità ai requisiti delle norme della serie UNI 14064.
Benefici per le aziende
I tre benefici principali nel prepararsi prima delle scadenze
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Ti qualifichi come fornitore: Sempre più aziende si stanno dando l’obiettivo di misurare e ridurre le proprie emissioni, imponendo requisiti anche per i propri fornitori.
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Migliori la reputazione del brand: La sostenibilità ambientale è ricercata dai consumatori e dalle aziende, e fa la differenza in fase di acquisto o selezione dei partner.
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Ottieni un vantaggio in bandi e gare: L’impegno dimostrato verso la sostenibilità ambientale ti permette di ottenere requisiti in più per partecipare a bandi e gare.
I principali strumenti: Il bilancio di sostenibilità e il rating ESG
Cos’è il bilancio di sostenibilità?
È una rendicontazione non finanziaria, che esamina le performance aziendali dal punto di vista dell’impatto sociale, ambientale ed economico (ESG).
Quali sono gli obiettivi del bilancio di sostenibilità?
Gli obiettivi principali della nuova prassi di riferimento destinata alle PMI sono quattro:
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Analizzare i tuoi impatti aziendali e valutare insieme i passi da fare per diventare un’azienda più sostenibile
- Offrire trasparenza e coinvolgimento degli stakeholder nella gestione della propria sostenibilità.
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Aumento della competitività aziendale con effetti di miglioramento sui costi, sul valore dell’impresa, sul posizionamento, sulla reputazione.
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Essere d’esempio e sostegno all’interno della propria catena di fornitura per stimolare clienti e fornitori nel perseguire obiettivi sostenibili.
Cos’è il rating ESG?
Si tratta di una valutazione, effettuata da Enti terzi riconosciuti a livello europeo (ad esempio vedasi la piattaforma Ecovadis https://ecovadis.com/it/), che attraverso la compilazione di questionari ed analisi delle evidenze e utilizzando degli apilicativi online, emettono dei punteggi (rating ESG) che sono pubblici e consultabili da parte di tutte le aziende associate (catena clienti/fornitori). Questo sistema è riconosciuto a livello internazionale dalle più grandi multinazionali e può essere condiviso con i clienti.
I Servizi di Tsemplifico in ambito sostenibilità
Accompagniamo le imprese in ogni tappa del loro percorso:
- Valutazione della fattibilità
- Rendicontazione parametri ESG
- Redazione Bilancio di sostenibilità
- Assistenza nell’ottenimento delle certificazioni di sostenibilità
- Ottenimento dei rating ESG
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